ll cammino di STRACQUA continua in buona compagnia scoprendo qua e là nuove attività nate all’insegna dell’economia circolare.
Oggi raccontiamo l’incontro con Biostorie Senigallia…
“Conobbi Marina più di venticinque anni fa quando le sue figlie erano ancora piccole. Lei, marchigiana d’adozione, aveva scelto le Marche dove ha vissuto e lavorato per tutti questi anni. Poi ad un certo punto la svolta. Marina decide di aprire un negozio a Senigallia, in Via Marchetti 88, col marchio Biostorie La Saponaria con il sogno di diventare un punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore il proprio benessere ed il futuro dell’ambiente.
Non solo un negozio ma un luogo di incontro, dove vivere esperienze green, respirare il profumo di cosmetici bio ed etici con l’obiettivo di fare insieme scelte sempre più consapevoli, in una società che spesso lascia poco tempo per pensare ed induce a comportamenti dettati dall’abitudine e dal conformismo”.
Bel sogno! – esclamai quando mi telefonò inaspettatamente un pomeriggio in pieno lockdown 2021 – e lei: “Alberto perché non mi dai una mano a realizzarlo?” “Volentieri – le risposi – il tuo sogno mi piace e forse un po’ somiglia al mio”. E le spiegai quale sogno stessi sognando.
E poi venne Marzo… ‘nu poco chiove e n’ato ppoco STRACQUA (S. Di Giacomo)’ quando incontrai gli Stracomunitari di Mohamed Malih, durante la loro incessante attività di distribuzione di viveri alle famiglie bisognose; anche loro mi raccontarono il loro sogno: “Togliere dalla circolazione la plastica monouso, soprattutto quella contenente l’acqua da bere (cd “acqua da passeggio”), e sostituirla con il brick di Tetra Pak”.
Entrambi le visioni erano G-locali e coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030; entrambi pensavano in grande ma agivano localmente, e così mentre Marina inaugurava il suo punto vendita il 17 aprile, STRACQUA è stata presentata ufficialmente alla città il 18 settembre scorso.

Accomunati dalla filosofia del ‘plastic free’ le scelte di entrambi sono orientate verso lo zero waste (zero rifiuti), che, tradotto, significa prodotti pensati, progettati e realizzati in modo da ridurne drasticamente il volume ed eliminare la tossicità del rifiuto, conservando e recuperando tutte le risorse, senza ricorrere a pratiche di incenerimento o sotterramento.
Marina spiega: “Tutti i nostri cosmetici sono 100% naturali, ecobio, prodotti con materie prime di altissima qualità, locali o da progetti equosolidali. I nostri prodotti sono anche sostenibili, prestiamo moltissima attenzione al packaging e utilizziamo materiali come carta e alluminio riciclato, vetro, plastica oceanica, r-pet e bioplastica derivata da canna da zucchero! Tanti altri nostri cosmetici sono invece interamente Zero Waste, a volte contenuti in scatoline in cartoncino riciclato e involucro interno compostabile, a volte sfusi al taglio, come i nostri saponi artigianali.
Mohamed spiega: “Abbiamo scelto il brick di Tetra Pak per l’acqua da passeggio perché è composto da oltre il 70% di materia di origine vegetale (76% per quello da 500ml) che ben si presta ad uno smaltimento agile e controllato. La percentuale così alta di materia vegetale (di cui carta certificata FSC, tappo e film in HDPE plant-based certificato Bonsucro, ottenuto dalla polimerizzazione degli scarti della filiera della canna da zucchero) fa intendere fin da subito il risparmio di plastica fossile immessa in commercio.”

Faremo un po’ di strada insieme, dunque, sempre più convinti che “I sogni si costruiscono insieme” (Papa Francesco da Fratelli tutti).
Buongiorno, oltre alle spiegazioni concernenti il contenitore, le sue indubbie qualità nella produzione e nello smaltimento/recupero, vorrei che si definisse adeguatamente l’oggetto primario cioè l’acqua: da dove proviene, le sue caratteristiche, ecc…
Grazie.
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Fino al mese scorso per problemi logistici veniva imbottigliata in Spagna; adesso invece l’acqua è prelevata dallo stesso stabilimento con sede a Marradi sull’appennino tosco Emiliano
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